L’Autorità Garante della Concorrenza (provvedimento n. 26705/17) ha condannato al pagamento di una sanzione di 184 milioni di euro Italcementi, Buzzi Unicem, Colacem, Cementir, Sacci, Holcim, Cementirossi, Barbetti, Cementeria di Monselice, Cementizillo, Calme, Moccia e Tsc, e Aitec, per aver gli stessi concordato un’intesa tra il 2011-2016 sul prezzo di vendita del cemento al fine di accrescere le loro quote di mercato.
In altri termini, dal giugno 2011 e fino al mese di gennaio 2016, le suddette imprese, hanno concordato un incremento del prezzo di vendita del cemento alla clientela e il controllo delle quote di mercato con un patto anticoncorrenziale ritenuto vietato dall’Antitrust.
I comportamenti delle imprese condannate si inseriscono in un contesto di grave crisi del mercato del cemento consentendo al cartello di arginare il trend discendente dei prezzi e di conservare quote di mercato elevate a danno dei consumatori.
Infine in applicazione dell’art.140 bis, co. 2, lett. c) del Codice del Consumo si potrà esperire anche l’azione di classe collettiva per la tutela da comportamenti anticoncorrenziali.