L’Antitrust ha accertato l’esistenza di un cartello, ossia di un’intesa restrittiva della concorrenza tra case automobilistiche e Finanziarie che erogavano finanziamenti per l’acquisto delle autovetture. La vicenda, descritta dall’Autorità come “un pervasivo e regolare scambio di informazioni, bilaterale e multilaterale, anche in sede associativa, avente ad oggetto le politiche commerciali delle parti relative alle condizioni economiche e contrattuali applicate ai concessionari ed ai consumatori finali”, ha comportato una sanzione pecuniaria di 678 milioni di euro, comminata alle Società che vi hanno preso parte.
Il cartello è stato smascherato grazie alla collaborazione di Mercedes Daimler la quale ha consegnato all’Autorithy 145 documenti che provavano l’esistenza di un’intesa unica, complessa e continuata, avente ad oggetto “lo scambio di informazioni sensibili relative a quantità e prezzi, anche attuali e futuri”.
L’accordo illecito si è compiuto nel periodo tra il 2003 ed il 2017 ed è stato funzionale ad alterare le dinamiche concorrenziali nel mercato di vendita di automobili dei gruppi di appartenenza attraverso finanziamenti erogati dalle rispettive Captive Banks (finanziarie legate ai costruttori di veicoli).
Quindi, un intenso carteggio durato una quindicina di anni tra le Finanziarie che fanno capo alle case automobilistiche, per alterare il mercato e la libera scelta del consumatore di acquistare una vettura piuttosto che un’altra. L’esistenza di questo accordo ha, dunque, provocato un danno in capo a tutti coloro che hanno acceso un finanziamento per l’acquisto di un veicolo.