Condannata Volvo Group Espana al risarcimento di euro 128.757,00 in favore di una ditta di autotrasporti. Sentenza n. 288/2018.
Massima e traduzione a cura dell'avv. p. Mattias Passarella Con sentenza n. 288/2018 il Juzgado de Mercantil n. 1° de Murcia, ha condannato Volvo Group Espana ad indennizzare una ditta di trasporti per una cifra complessiva di euro 128.757,00 oltre interessi legali, in virtù dell'aumento dei prezzi dei Tir dovuti al cartello istituto tra i maggiori costruttori di autotrasporti, che di fatto ha falsato il mercato concorrenziale, favorend un aumento ingiustificato dei prezzi a discapito degli acquirenti. La Commissione Europea già nel luglio 2016 era intervenuta sul punto, sanzionando le case costruttrici di autotrasporti che avevano preso parte al cartello, sulla scorta della quale sono stati presentati in tutt'Europa azioni legali tese ad ottenere il rimborso del surplus pagato dagli acquienti. Il Giudice Spagnolo è stato categorico nell'affermare che le pretese attoree (con espresso riferimento alla richiesta di indennizzo) devono essere accolte. Infatti nelle motivazioni della sentenza, giustamente afferma che la Decisione della Commissione Europea del 19 Luglio 2016, vincola gli organi giudiziari nazionali, che non possono disconoscere in alcun modo le infrazioni in essa rilevate, in ossequio a quanto previsto dall'art. 16.1 del Regolamento 1/2003 del 16 dicembre 2002 relativo all'applicazione degli articoli 81 e 82 del Trattato di Roma. Altro passaggio fondamentale della sentenza, è quello relativo alla quantificazione dell'indennizzo dovuto. Infatti nell'ottica di dover porre rimedio all'ingiusto aumento dei prezzi dei veicoli, il Giudice Spagnolo si rifà ad un metodo statistico basato sullo studio di 129 cartelli distinti, dai quali è possibile stimare il sovra costo medio pari ad aumento del 20,7%. Inoltre, in considerazione della peculiarità e della gravità del cartello, il surplus pagato risulta dagli studi statistici presi in considerazione, pertanto, il Giudice Spagnolo surplus connesso alla condotta illecita delle case costruttrici, nel 30,6% del prezzo pagato.